Quando si è parte di una coppia divorziata le spese aumentano. Grazie al Governo queste persone possono avere un aiuto economico.
A fronte della crisi del potere d’acquisto che stiamo vivendo in questi mesi sono molte le persone che si sono trovate in difficoltà con i pagamenti dovuti. Tra questi ci sono i genitori divorziati per cui lo Stato ha deciso di mettere a disposizione un aiuto di 800 euro.
L’aiuto di 800 euro al mese del Governo nei confronti delle coppie divorziate non arriva a caso, ma risponde a una precisa difficoltà economica. In seguito alla pandemia prima e alla crisi della guerra in Ucraina dopo l’economia familiare degli italiani è crollata. Molte imprese non hanno retto al colpo economico che ne è conseguito e sono state costrette a chiudere, lasciando sul lastrico imprenditori e lavoratori. Tra questi ci sono dei genitori separati che mensilmente dovrebbero pagare gli alimenti all’ex compagno o compagna per il mantenimento dei figli, ma a causa della crisi si ritrovano nella situazione di non poterlo fare.
La situazione per queste persone è molto grave. Non ci si può esimere dal pagare l’assegno di mantenimento al proprio ex compagno o alla propria ex compagna, specie se l’assegno è stato deciso da un giudice. Questo obbligo, tuttavia, non dovrebbe inficiare sulla possibilità della persone che deve pagare di avere una vita dignitosa.
Per questo motivo nel 2023 il Governo Meloni è intervenuto in aiuti delle persone in questa situazione. L’aiuto arriva nella forma di un “fondo per i genitori lavoratori separati o divorziati” che garantisce ai genitori separati in stato di difficoltà economica di avere un assegno di 800 euro al mese che serve per coprire le spese di mantenimento dei figli.
Per poter accedere al fondo ci sono dei requisiti minimi da rispettare. Il genitore separato deve essere in stato di difficoltà economica, quindi con un reddito non superiore a 8.174 euro. Inoltre deve dimostrare di aver subito una decurtazione del proprio reddito di almeno il 30% rispetto al 2019 per via del termine o della riduzione del proprio lavoro per un periodo minimo di 90 giorni nella fase della pandemia. Infine il genitore non deve aver ricevuto l’assegno di mantenimento dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022.
L’assegno sarà disponibile non appena saranno chiarite le procedure di ottenimento. Per il momento il Dipartimento delle politiche della famiglia deve ancora dare delucidazioni sulla questione, in particolare per quanto riguarda il metodo di presentazione della domanda.
Il decreto attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 26 ottobre 2022 è attualmente il testo che ha dato maggiori informazioni specifiche su questo aiuto economico. Quello che è certo è che l’aiuto dovrà essere utilizzato per coprire solo alcuni tipi di spesa, così come succede per la ricarica del reddito di cittadinanza o della carta acquisti.
Per il resto la situazione è ancora nebbiosa, ma è plausibile che anche per il 2023, ma più probabilmente per il 2024, il bonus si rifaccia a quello analogo creato nel 2021 dal Decreto Sostegni.
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