Secondo una recente ricerca cinese l’influenza aviaria potrebbe essere sul punto di fare il salto interspecie attraverso i cani: siamo in pericolo?
Come lascia intuire il nome l’influenza aviaria è un tipo di influenza che contagia principalmente gli uccelli. Alcuni particolari virus responsabili dell’influenza aviaria in passato sono stati in grado di infettare l’uomo, ma solo in determinati casi.
Il virus era in grado di passare dagli uccelli all’uomo ma non di passare da uomo a uomo. In pratica, ci si poteva contagiare soltanto entrando a contatto diretto con uccelli infetti, ma non prendendosi cura, ad esempio, di una persona ammalata di influenza aviaria.
Questi dati risalgono al 1997, anno in cui si registrò per la prima volta il salto interspecie del virus dell’influenza aviaria H5N1. Purtroppo quel virus ebbe un’altissima mortalità tra gli umani, portando alla morte oltre il 60% di coloro che avevano contratto il virus.
Proprio in virtù di questo i risultati di una recente ricerca cinese sono stati considerati molto allarmanti dagli addetti ai lavori perché avrebbero dimostrato che un nuovo ceppo di influenza aviaria abbia fatto il salto interspecie ma la situazione che si sta delineando in questo momento è molto più preoccupante rispetto a quella del 1997.
L’influenza aviaria si è trasformata in influenza canina
Come abbiamo dovuto imparare a nostre spese nel corso del 2020, un ceppo virale molto aggressivo come il Covid – 19 può fare il salto interspecie (in quel caso dai pipistrelli agli esseri umani) e passare da umano a umano dopo il salto. Questo stesso meccanismo è stato osservato in Cina nell’ambito dello studio dell’influenza canina. Un nuovo ceppo virale dell’influenza aviaria, denominato H3N2, è riuscito a passare dagli uccelli ai cani.
Contrariamente all’influenza aviaria “normale”, però, è in grado di passare da cane a cane. Questo significa che i cani possono essere infettati da questo virus sia entrando a contatto diretto con uccelli ammalati sia entrando in contatto diretto con altri cani ammalati.
Secondo i ricercatori cinesi si tratta di un dato estremamente preoccupante perché quello sui cani potrebbe essere un “salto di specie intermedio”. Nel momento in cui il virus si è evoluto per passare da mammifero a mammifero nei cani potrebbe compiere un nuovo salto di specie e passare agli umani. A quel punto potrebbe diventare in grado di passare da umano a umano dando luogo a una nuova devastante ondata di influenza di cui il mondo, in questo periodo post – Covid, non ha affatto bisogno.