È arrivata in Italia una nuova, tremenda malattia, chiamata Malattia di Chagas. Ecco cos’è e come curarla in caso venga contratta.
Non ne va mai una giusta; non abbiamo fatto in tempo a uscire dall’emergenza COVID che già appare all’orizzonte un nuovo, pericoloso virus, che sta causando allarme in Italia diffondendosi rapidamente. Gli è stato dato il nome di Chagas, ed è estremamente pericoloso – potenzialmente anche fatale.
La malattia si sta diffondendo rapidamente, complice il fatto che molti affetti non presentano sintomi, rendendoli portatori del virus senza rendersene conto. Ci sono buone e cattive notizie: la buona è che abbiamo già molte informazioni sulla malattia, la cattiva è che si tratta di un virus davvero pericoloso. In caso di riscontro dei sintomi è importante intervenire immediatamente, pena gravi rischi di salute.
La malattia è associata al “parassita del bacio”, ma a differenza della mononucleosi non si contrae tramite la saliva. Il virus viene trasmesso principalmente attraverso morsi di cimici, per poi essere trasmesso dai portatori inconsapevoli. I sintomi sono generalmente visibili in anticipo, ma è importante intervenire subito, visto che il virus può diventare potenzialmente fatale se resta non curato.
Le cimici responsabili per questo virus vivono principalmente in America centrale e negli Stati Uniti meridionali, ma con l’arrivo dell’estate il virus sta già viaggiando rapidamente in giro per il mondo. Un terzo delle persone affetta manifesta sintomi acuti. Il primo di questi è un gonfiore e arrossamento dell’area infetta. Seguono nei giorni successivi i seguenti sintomi:
In bambini e neonati, che sembrano più facilmente colpiti dalla forma acuta della malattia, possono verificarsi complicazioni fatali, come l’infiammazione del muscolo cardiaco o del cervello. La fase acuta dura circa quattro settimana, a cui segue una fase indeterminata dove la persona infetta non mostra alcun sintomo.
Nel 30% delle persone infette la malattia può diventare cronica. In questi casi si presenta una miocardite che può portare a morte cardiaca improvvisa. I sintomi in questo caso sono:
Durante la fase acuta la malattia viene curata con due farmaci: benznidazolo e nifurtimox, antiprotozoi che vanno assunti per 120 giorni. Donne in gravidanza o persone con problemi renali non possono assumere questi farmaci.
L’effetto di queste medicine dopo la fase acuta è incerto. Nella fase cronica il trattamento si sposta sui sintomi che affliggono il cuore o il tratto digestivo. Il successo del trattamento dipende dalla tempestività con cui viene avviato: molte persone guariscono completamente se trattate durante la fase acuta.
Nel caso cronico, le complicazioni possono essere fatali, soprattutto nei bambini piccoli. La prognosi dipenderà dal livello di danno dell’insufficienza cardiaca. Nei casi più drastici l’unica opzione rimasta sarà un trapianto di cuore. Senza terapia i casi più gravi rischiano i morire di morte cardiaca improvvisa, quindi è importante non rimandare e affrontare i sintomi il prima possibile.
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