L’Unione europea ha deciso di abbandonare gradualmente le caldaie a combustibile fossile, entro qualche anno quindi le caldaie a gas per riscaldamento e produzione di acqua calda saranno fuorilegge
L’ultima direttiva approvata dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo ha deciso di rendere le case dei cittadini europei sempre più sostenibili e più efficienti dal punto di vista energetico attraverso una serie di misure studiate appositamente. La prima di queste riguarda la caldaia a gas per uso domestico sia da riscaldamento che per la produzione di acqua calda, per la quale prima verranno sospesi gli incentivi statali e poi vietata direttamente la commercializzazione.
La lotta al riscaldamento globale da parte dei paesi industrializzati prevede il varo di alcune misure per contenere i consumi energetici, la svolta green imposta dai governi europei coinvolge più settori. Si va dal divieto della commercializzazione dei motori benzina e diesel in favore dell’elettrico dal 2035 alle caldaie a combustibili fossili.
La misura varata dalla Commissione europea per l’industria è di quelle che farà discutere e soprattutto porterà a cambiamenti importanti anche nel nostro quotidiano, perché sull’efficienza energetica e sulla lotta al cambiamento climatico l’Europa ha scelto di giocare d’anticipo in molti settori. E una delle novità più discusse e controverse, soprattutto per via della brusca accelerazione delle tempistiche, riguarda il divieto di installare caldaie a gas, quelle che abbiamo quasi tutti in casa, per intenderci. Il testo passerà in discussione al Parlamento europeo il prossimo marzo e, dopo l’approvazione definitiva, i Paesi membri avranno due anni per recepirla.
In pratica la direttiva introdotta prevede l’abbandono graduale delle caldaie “a combustibili fossili”, quindi quelle a gas, autonome, da completare entro il 2029. Accompagnato anche dal loro declassamento di classe energetica a partire dal 2025. Inoltre proprio a partire dal 2025, verranno abolite tutte le forme di agevolazione per questo tipo di tecnologia. Nel considerare il consumo di energia fossile, la direttiva sottolinea anche il ruolo dell’acqua calda sanitaria e questo significa che anche i sistemi a gas per riscaldare la semplice acqua della doccia o della cucina potrebbero avere i mesi contati.
Come rilevato da recenti ricerche, nel terzo trimestre del 2022, le emissioni di gas serra dell’economia dell’UE sono state pari a 854 milioni di tonnellate di CO2, con un aumento del 2% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Questo è in gran parte correlato all’effetto della ripresa economica, che ha portato alla crescita del Pil dopo il forte calo dell’attività dovuto alla pandemia. Ecco spiegata l’accelerazione della UE con alcune specifiche direttive. Naturalmente, lo stop riguarderà soltanto le nuove costruzioni o gli immobili in ristrutturazione, ma con il progressivo divieto delle caldaie a gas sarà previsto nella stessa normativa che gli Stati spingano perché vengano attuate tutte le misure per sostenere i sistemi alternativi a basso impatto ambientale come l’idrogeno (per esempio in miscela con il metano) o verso sistemi ibridi che prevedono sia la tradizionale combustione di un gas che l’uso della pompa di calore come sistema preponderante per l’uso della caldaia.
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