Purtroppo in una società che corre sempre di più gli attacchi di panico sono all’ordine del giorno. Chi ne soffre affronta una situazione molto complessa e chi sta vicino a persone con queste difficoltà deve fare molta attenzione. Ci sono delle frase che bisogna assolutamente evitare.
Sicuramente l’atteggiamento delle persone che guidano tutti i giorni i loro cari in difficoltà è molto importante. Gli equilibri psicologici infatti sono gestiti anche da semplici particolari che diventano fondamentali quando ci si trova di fronte a qualcuno che combatte una battaglia interiore.
La società moderna ha fatto aumentare in modo esponenziale il numero delle persone coinvolte in questi discorsi. Ansia, stress, attacchi di panico sono sempre più comuni perché il mondo corre sempre di più e ci dobbiamo esporre al di sopra delle nostre possibilità sia fisicamente che soprattutto psicologicamente.
Per questo a volte ci troviamo di fronte a un nemico invisibile che ci può condizionare la vita. Il neurologo e scienziato Rosario Sorrentino scrisse uno splendido libro dal titolo “Panico. Una bugia del cervello che può rovinarci la vita“. In quest’opera composta a quattro mani con Cinzia Tani lo specialista spiegava come funzionava il panico e dunque anche come il nostro cervello si trovasse a dover affrontare situazioni complicate se non aveva in mano gli strumenti giusti. Ma cosa bisogna evitare di dire a chi ne soffre?
Sono diverse le frasi da evitare per quanto riguarda gli attacchi di panico e chi ne soffre. L’ansia è un nemico invisibile e per questo molto difficile da affrontare anche per i medici che vi ci si trovano di fronte. Ci sono delle accortezze che si devono sempre mantenere e che aiuteranno i soggetti in difficoltà a uscire da situazioni sempre più complesse.
Intanto bisogna sempre evitare quelle che sono esortazioni abbastanza scontate che finiscono per complicare il tutto: “Calmati!”, “Respira!”, “Non ci pensare è solo ansia”. Queste parole sono davvero controproducenti e rischiano di far creare un po’ di preoccupazione nel cuore delle persone che se le vedono catapultare contro. C’è poi una frase che può far indispettire e creare ulteriore ansia e cioè quella che si affida a quello che magari pensavamo su una persona: “Tu sei ansioso? Non mi sembrava”, anche questa frase può avere delle ripercussioni decisamente negative.
Gli attacchi di panico sono una vera e propria patologia che non va assolutamente sottovalutata. Il primo consiglio è quello di rivolgersi a uno psicologo e un neurologo che insieme possano avvalersi delle loro capacità mediche per risolvere i problemi delle persone. La cosa principale, che vi dirà ogni medico, è che va individuata la causa dell’attacco di panico. Ci sono poi diverse scuole di pensiero tra chi pensa che sia necessaria una cura farmacologica e chi invece pensa che a risolvere tutto ci penserà il dialogo. Fatto sta che chi soffre di ripetuti attacchi di panico deve avere un sostegno e farsi aiutare per superare una fase della vita che in questo periodo storico è sempre più frequente, purtroppo.
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