Attenzione ai barattoli di miele perché alcuni sono risultati contraffatti e tal riguardo ecco come riconoscerli.
Il miele, che bontà! Quel nettare dorato, così scioglievole e dolce, da far perdere la testa. Un prodotto artigianale, grazie all’attività instancabile delle api che ci permettono di avere in dispensa barattoli di questa prelibatezza. La si può impiegare in numerose ricette oppure come decongestionante e antinfiammatorio, soprattutto quando si è raffreddati. Purtroppo però è a rischio la produzione di tale alimento prezioso nonché la messa in pericolo delle stessi api, a causa dei cambiamenti climatici.
In attesa a che si adottino misure, nel più breve tempo possibile, per contenere l’emergenza, al momento non ci rimane che godere delle ultime scorte, finché ne abbiamo. Non a tutti è gradito per il suo sapore così zuccherino ma altri ne vanno pazzi e lo impiegano perfino nelle preparazioni culinarie. Ad esempio, per torte e biscotti ma anche come semplice topping per i pancake oppure in qualità di ingrediente per una millefoglie con ricotta e pistacchi.
Perciò, per ogni evenienza, la nostra dispensa pullula di vasetti dai profumi più disparati, dal millefiori o acacia, più classici, a quello di castagno ed eucalipto, particolarmente forti. Ma ne conosciamo veramente la provenienza e l’autenticità di questi? Infatti, recentemente, è accaduto una fatto che sta catturando l’attenzione dei media, mettendo in pericolo la salute dei consumatori. Cosa sta succedendo?
La contraffazione è un reato che riguarda molteplici settori. Un mercato parallelo in espansione, tra gioielli e orologi ma fiorente anche nel campo alimentare. A questo proposito, ultimamente, il miele si è reso protagonista di un fatto grave che potrebbe coinvolgere anche la salute dell’uomo. Infatti, cos’è successo veramente tanto da destare allarme e preoccupazione?
A questo proposito, ci si avvarrà del racconto degli esperti, Franco Mutinelli e Marianna Martinello, facenti parte del medesimo istituto, il Centro di Referenza Nazionale per l’Apicoltura, per l’intervista a Il Fatto Quotidiano. Anche a livello europeo, c’è molta preoccupazione per le api e in particolare il miele da queste ultime prodotto. A tal riguardo perciò, si è messa a punto un’azione coordinata, definita Degli Alveari, in cui 15 Stati membri UE, tra cui l’Italia, hanno trasmesso alcuni campioni, raccolti casualmente da 320 partite di miele, al JRC, Centro di Ricerca Comunitario.
Dalle analisi emerge quanto la maggior parte, importato in Europa, fosse contraffatto, proveniente dai Paesi extraeuropei e adulterato con sciroppo di zucchero, al fine di aumentarne il volume. Naturalmente, trattasi di un simil-miele, diverso da quello delle api. La salute dell’uomo non è messa in pericolo anche se si parla comunque di frode alimentare e quindi attività illecita per mero scopo di lucro.
Purtroppo è molto difficile individuare i prodotti fake perché riproducono la composizione chimica del miele originale. Fortunatamente, il progresso scientifico, negli anni, si è sviluppato per cui, grazie alla scienza, è possibile impiegare metodi che rilevano biomarcatori di adulterazione, individuando così quelli contraffatti, non conformi alla normativa europea. E noi consumatori cosa possiamo fare? Basta un solo gesto ovvero leggere bene l’etichetta, durante i propri acquisti, perché deve riportare la dicitura del Paese d’origine.
Naturalmente, essendo esperti del raggiro, probabilmente, risulterà facile anche truffare la provenienza ma, a questo punto, ci si deve affidare ‘alla piena responsabilità di chi confeziona e produce‘, così è stato affermato. Non ci resta che sperare nella buona fede e intanto godere del dolce nettare finché ci è consentito.
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