Sai che cosa sono i pensieri intrusivi? Forse li hai avuti anche tu e non te ne sei nemmeno accorto: ecco di che si tratta.
La salute mentale è estremamente preziosa, molto più di quanto crediamo. Spesso si tende a considerarla in maniera differente rispetto a quella fisica, quasi fosse di serie B, meno importante, meno pericolosa se non trattata a dovere. Ma la verità è ben diversa: non prendersene cura significa mettersi in pericolo in maniera spesso anche molto grave. Non tutti hanno la fortuna di poter dire di non mai avuto un pensiero negativo nella propria vita, ma sai se questi sono stati anche pensieri intrusivi?
Qualcosa di cui soffrono molte persone senza nemmeno saperlo, a volte. Sui problemi emotivi e mentali l’informazione non è mai abbastanza e potresti averne avuto esperienza anche tu senza nemmeno rendertene conto. Il primo passo per stare meglio, come sempre, è riconoscere le cose. Ecco che cosa sono, come riconoscerli e come affrontarli.
Cosa sono i pensieri intrusivi, come riconoscerli e affrontarli nel modo corretto
Innanzitutto, non c’è niente che un articolo online possa fare meglio di uno psicologo o un terapista. Se hai bisogno di aiuto, chiedilo ad un professionista del settore, soltanto lui sarà in grado di farti stare meglio e di decidere che cosa sia meglio per te, forse anche considerando una terapia farmacologica. Al di là di questo, anche informarsi è molto importante.
La mente umana è complicata e di conseguenza lo sono anche i problemi che può avere e che tutti noi, nessuno escluso, possiamo incontrare in un punto o l’altro della nostra vita. Sentirsi tristi o affranti ogni tanto è normale, fa parte della vita, ma quando il caso che affolla la nostra mente e il nostro cuore prende il sopravvento nella nostra vita, allora è un altro paio di maniche. Ecco perché i pensieri intrusivi non sono semplici pensieri tristi, che tutti abbiamo.
Si tratta di pensieri che attraversano la mente in maniera incontrollabile e non hanno una vera attinenza con ciò che la persona realmente desidera. Sono tipici dei disturbi legati all’ansia e all’autolesionismo: se, infatti, da un lato possono essere pensieri paranoici, irreali ma in quel momento veri per la persona che li sente, dall’altro possono anche essere pensieri che spingono la persona a compiere azioni violente su sé stessa e gli altri. Questo non significa che chi li ha sia violento, quando fanno parte di una patologia pregressa è probabile che la persona sappia di averli e sappia anche che non sono reali.