Cosa fai quando litighi? Rispondi al test e ti svelerò qualcosa di importante su di te

Sei quello che attacca o quello che scoppia a piangere? La risposta rivela qualcosa su di te.

Capita a chiunque di avere delle discussioni molto accese con il partner o la famiglia, in cui una differenza di opinioni o vedute si trasforma in un confronto infuocato. A volte si discute per questioni importanti, o per bazzecole che però sommate una all’altra, nel corso del tempo, creano una situazione insostenibile per una delle due parti.

Il conflitto è sano e normale tra esseri umani; permette di liberare l’aria da incomprensioni e paure, chiarire le differenze di prospettive e scoprire se sono inconciliabili, ma soprattutto può diventare un momento di apprendimento costruttivo se affrontato con i giusti strumenti emotivi. Gli psicologi hanno parlato in lungo e in largo riguardo le tecniche di risoluzione dei conflitti, e queste diventano importanti quando le discussioni si fanno violente, ripetute, e tendono a ricadere sempre sugli stessi argomenti.

Scegli il modo in cui più spesso esprimi la rabbia: dice molto su di te

Concorderete però che è molto difficile cercare di mantenere la calma quando siamo arrabbiati. Ci sono dei momenti in cui raggiungiamo il punto di non ritorno, e iniziamo a sbraitare, agitarci, urlare, senza possibilità di calmarci a breve. Quelle emozioni devono proprio venire fuori! D’altronde la rabbia è una delle emozioni più forti in assoluto, e tende a prendere facilmente il controllo delle nostre redini emotive. Alcune persone si trasformano completamente diventando irriconoscibili!

Il modo in cui esprimiamo la rabbia viene influenzato dal nostro carattere, dalla nostra formazione ed educazione, ma anche dal contesto in cui ci troviamo: non ci arrabbieremmo con un superiore a lavoro nello stesso modo in cui ci arrabbiamo con il partner. Esistono però dei pattern, per cui quando siamo presi dall’ira tendiamo ad esprimerci in modi molto simili. Sei una persona che piange, una persona che urla o una persona che punta il dito? Scegli il modo in cui più spesso si esprime la tua rabbia, perché questo dice molto sulla tua personalità.

Urli in faccia

Se quando ti arrabbi cerchi il conflitto aperto, sei una persona con un fuoco che arde dentro e in questi momenti fai fatica a controllarti. Il fatto che tu voglia affrontare il conflitto apertamente indica che sei disposto a chiarire, ma ti interessa più esprimere la tua opinione che ascoltare quella altrui, in un moto liberatorio che con ogni probabilità ti fa sentire meglio quando ti calmi. Urlando, vengono fuori proprio tutte le cose che hai da dire all’altro, senza alcun filtro: il rischio è che tu, preso dalla foga del momento, dica frasi durissime che non pensi davvero. Il tuo scopo finale, comunque, è sempre quello di arrivare ad una risoluzione.

Punti il dito

Se durante un conflitto sei quello che sfodera il dito accusatore, sei molto bravo a vedere gli errori altrui, ma per niente disposto a perdonarli o ricevere un’altra prospettiva sugli eventi. Quando puntiamo il dito ci sentiamo personalmente offesi per qualcosa che l’altro ha fatto contro la nostra volontà o che ci ha danneggiato, e mostrare all’altro le sue mancanze può essere un modo di ristabilire un senso di giustizia. Purtroppo, non sei altrettanto bravo a riconoscere le tue mancanze con la stessa oggettività o prontezza. Prova ad essere più comprensivo: delle volte le persone provano a comportarsi meglio, ma combinano dei pasticci perché non hanno gli strumenti per farlo.

Scoppi a piangere

Sarà capitato anche a te di avere una terribile crisi di pianto mentre eri arrabbiato: questo è un modo di esprimere la frustrazione dovuta ad un conflitto molto pesante e all’apparenza irrisolvibile. Se la tua rabbia tende ad esprimersi sempre in questo modo, però, sei una persona estremamente sensibile e che deve lavorare sul suo senso di inadeguatezza. È probabile che tu ti senta più debole e indifeso rispetto alla controparte, e non riuscendo ad affrontarla ad armi pari ti rifugi in comportamenti che hai imparato nell’infanzia, quando piangevi per ottenere ciò che volevi.