La Pandemia di Covid sembrava ormai destinata a essere un brutto ricordo ma i dati mostrano un preoccupante aumento dei casi.
La diffusione di una nuova variante di Covid è stata registrata nelle ultime tre settimane, quindi in piena concomitanza con il “periodo più caldo” delle vacanze estive.Attualmente la Regione con una maggior incidenza di nuovi casi è la Sardegna, che ha fatto registrare un picco di 53 nuovi casi ogni 100 abitanti. Al margine opposto della classifica invece la Basilicata, dove sono stati registrati soltanto 8 nuovi casi di Covid per 100 abitanti.
Vale la pena di notare che, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, i casi sono saliti in maniera più significativa prevalentemente nelle regioni e nelle province autonome. Se, singolarmente, i numeri non sembrano così allarmanti, a fare davvero impressione è l’andamento dei nuovi casi diagnosticati nel corso dell’ultima settimana in Italia.
Nella prima settimana di Settembre in Italia sono stati registrati 21.309 nuovi casi accertati di Covid, ben il 44% in più rispetto ai dati della settimana precedente. Il dato più allarmante è però quello dei decessi, che dall’ultima settimana di Agosto alla prima settimana di Settembre sono aumentati del 45%, rispetto all’ultima settimana di Agosto (durante la quale erano morte 65 persone), raggiungendo quota 94.
Dati alla mano, la maggiore preoccupazione degli italiani è che si possa tornare in maniera graduale verso una nuova emergenza sanitaria nazionale e internazionale. Allo stato attuale, infatti, le reinfezioni sono al 39%, segno che i vaccini attualmente somministrati ai cittadini di tutto il mondo non risultano efficaci contro la nuova variante attualmente in circolazione. Questo dato indica che su 100 persone che si sono ammalate di Covid nel corso dell’ultima settimana, 39 avevano già contratto il Covid in passato.
Allo stato attuale la variante più diffusa nel nostro paese è EG.5, meglio conosciuta come Eris. Questa variante è infatti responsabile del 41,9% dei contagi recenti registrati in Italia.
Nella settimana tra il 21 e il 27 Agosto, cioè appena prima della recente impennata dei contagi, l’Istituto Superiore di Sanità aveva spiegato che la variante Eris è “caratterizzata da un elevato tasso di crescita”, tanto da rappresentare la cosiddetta VOI (Variation of Interest o Variante di Interesse) in tutta Europa. La Variante di Interesse è quella maggiormente monitorata e studiata perché considerata la più pericolosa del periodo.
Nonostante questo l’ISS ha reso noto, in una nota aggiornata al 7 Settembre 2023, che “ad oggi non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti”. In pratica significa che, per quanto sia la variante che si sta diffondendo più velocemente in Europa, Eris non è considerata più pericolosa delle altre varianti attualmente in circolazione, quindi non stiamo andando (almeno per ora) verso una nuova emergenza sanitaria.
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