I dolcificanti per controllare il peso o evitare l’insorgenza di malattie croniche hanno degli effetti nocivi sulla salute. Ecco quali evitare.
L’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso le nuove linee guida sui dolcificanti, con le quali avverte di non usare tali sostanze per dimagrire oppure per ridurre il pericolo di malattie croniche.
Cerchiamo di capire insieme di quali si tratta e cosa possono fare al nostro organismo. Per qualsiasi dubbio, ovviamente, chiediamo sempre al nostro medico curante e facciamogli tutte le domande che abbiamo
Attenzione ai dolcificanti: potrebbero causare pericolosi danni alla salute
I dolcificanti non zuccherini, come acesulfame K, aspartame saccarina, sucralosio, neotame, ciclamati, stevia e derivati, in realtà, non apportano alcun effetto benefico duraturo al nostro organismo né contribuiscono alla riduzione del grasso corporeo. Se assunti per un lungo periodo, potrebbero addirittura provocare effetti indesiderati, tra cui diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e incremento del rischio di mortalità negli adulti.
L’OMS specifica che il pericolo riguarda “tutti i dolcificanti non nutritivi sintetici, presenti in natura o modificati, che non sono classificati come zuccheri presenti negli alimenti e nelle bevande lavorati“.
I dolcificanti, infatti, sono prodotti che non esistono in natura, ma che vengono creati in laboratorio, tramite un procedimento di sintesi chimica, cioè l’unione di molecole che, di solito, non sono associate in tal modo. Ad esempio, l’aspartame è un dolcificante nato dall’unione di due amminoacidi che si trovano in alimenti differenti, cioè l’acido L-aspartico e L-fenilalanina.
Nonostante il loro carico calorico quasi pari a zero (motivo per il quale sono diventati molto famosi nel corso degli anni), presentano un sapore eccessivamente dolce. Per intenderci, lo zucchero bianco in cristalli ha circa 300 kilocalorie ogni 100 grammi, ma è prodotto da una sostanza naturale, il saccarosio, che è presente nella barbabietola e nella canna da zucchero. A parità di proprietà, dunque, lo zucchero fa meno male.
I dolcificanti avrebbero una serie di effetti collaterali, quali disturbi gastrointestinali e dermatologici. Non dovrebbero, inoltre, essere assunti dai pazienti affetti da fenilchetonuria (mancanza di un enzima digestivo). La saccarina, ad esempio, ha un retrogusto un po’ amaro che, in alcuni casi, può provocare orticaria e prurito. I ciclamati di sodio o di calcio non andrebbero assunti in gravidanza e nei primi anni di vita.
Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la nutrizione e la sicurezza alimentare, Francesco Branca, ha evidenziato come l’abitudine di sostituite lo zucchero con i dolcificanti non aiuti, a lungo termine, a contrastare l’aumento di peso. Per dimagrire in modo sano, si dovrebbero assumere alimenti con zuccheri naturali (ad esempio, la frutta) oppure cibi e bevande privi di zuccheri aggiunti.
L’OMS, tuttavia, precisa che tali raccomandazioni non valgono per i prodotti contenenti dolcificanti che vengono impiegati per la cura e l’igiene personale, come i dentifrici, le creme viso, alcune tipologie di farmaci oppure gli alcoli di zucchero (polioli), che rientrano tra gli zuccheri naturali.
Ovviamente, gli studi condotti dall’OMS vanno adattati al caso concreto, perché i possibili effetti nocivi delle sostanze variano da soggetto a soggetto, a seconda delle reali condizioni cliniche e delle caratteristiche individuali di ciascuna persona.