Alcuni libri, apparentemente innocui, sono vietati in molte nazioni per i motivi più disparati. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
I libri, da sempre, sono considerati la fonte di cultura per eccellenza. Prima dell’avvento del digitale l’unico modo per cercare informazioni specifiche era circoscritto esclusivamente nel consultare testi di vario genere. Dalla medicina alla filosofia, passando per la storia o la letteratura. Proprio per questo, alcuni di questi testi sono andati perduti nel corso della storia.
La metodologia più comune (ed efficace) per impedire alle persone di consultare determinati testi era bruciarli. Questo accadeva perché alcuni di questi libri erano ritenuti “pericolosi” per le informazioni in essi contenute. Ad esempio, durante il periodo nazista – nello specifico nel 1933 – furono molti i roghi di libri di autori che potevano danneggiare l’ideologia nazista.
Vennero infatti dati alle fiamme opere di autori esponenti del socialismo, come Marx e Brecht, autori stranieri come Hemingway. E successivamente Bibbie o pubblicazioni di testimoni di Geova, o pubblicazioni di autori ebrei. Questo è solo un esempio di tantissimi altri roghi di libri avvenuti nella storia. Ma nei giorni nostri, benché la pratica del rogo sia quasi completamente assente, molti libri apparentemente innocui sono comunque proibiti in alcune nazioni. Perché accade?
Libri proibiti o censurati: quali sono e dove non possiamo leggerli?
Poiché ogni nazione possiede la sua cultura e le sue tradizioni, alcuni contenuti dei libri possono urtare la sensibilità degli abitanti. Ciò accade anche nel cinema: determinati film, infatti, non sono disponibili in alcuni posti del mondo. Anche il più recente Barbie è stato vietato in Libano e Kuwait, poiché promuove l’omosessualità.
Tra i libri più famosi proibiti in alcune zone del mondo sono presenti anche racconti o romanzi fantastici. “Alice nel paese delle meraviglie“, di Lewis Carroll, è uno degli esempi. Il governatore della provincia di Hunan lo bandì negli anni trenta in Cina, poiché riteneva che la rappresentazione degli animali avesse troppe caratteristiche in comune con l’essere umano. Il governatore la riteneva quindi una lettura pericolosa per i più piccoli, perché non avrebbe rappresentato un esempio educativo.
Anche la saga di Harry Potter, scritta da J. K. Rowling, si è imbattuta nella censura in più nazioni del mondo. Negli Stati Uniti, in Australia e anche in altri Paesi del mondo ha incontrato più tentativi di censura a causa della promozione della stregoneria presente nel racconto.
Gli esponenti della Chiesa, infatti, fecero molte pressioni affinché si proibisse la lettura del libro, senza riscuotere però grande successo. Negli Emirati Arabi, invece, le avventure di Harry, Ron ed Hermione sono state assolutamente vietate. Paese che vai, censura che trovi.