Vacanze finite in F1. Il Circus riparte col botto: i dubbi di SuperMax Verstappen fanno tremare i suoi fan e quelli della Red Bull.
La settimana che porta al ritorno in pista e al Gran Premio di Olanda, a Zandvoort, un circuito talmente storico da aver ospitato tutte le trentadue edizioni del Gran Premio d’Olanda di Formula 1 (dal 1952 al 1953, nel 1955, dal 1958 al 1971, dal 1973 al 1985 e dal 2021), oltre al Gran Premio di Zandvoort nel 1948 e nel 1949, ma reintegrato a partire dal 2019, riparte col botto.
Tutti in fila dietro Max Verstappen, signore e dominatore della prima parte di stagione. I numeri primi dell’olandese non lasciano adito a dubbi:ha collezionato già la bellezza di 314 punti, figli di 10 vittorie e due podi nelle dodici gare fin qui disputate. È finito sempre tra i primi tre, dominando la stagione con distacchi abissali: 125 punti di vantaggio sul compagno di squadra, Checo Perez, in grande difficoltà negli ultimi Gran Premi; addirittura 165 su Fernando Alonso (anche lui in calo) che ha un solo punto di vantaggio su Lewis Hamilton.
Hanno vinto sempre loro, i Red Bull, anche quelle rare volte che non hanno ottenuto la pole, tolta rare volte e solo da Leclerc ed Hamilton. Un dominio per certi versi imbarazzante, acuito dalla classifica del Mondiale Costruttori: con 503 punti la scuderia austriaca ha doppiato già la Mercedes (247), l’Aston Martin è a -307. Con questi numeri, tutto lascia presagire che in Olanda, con la marea Arancione a spingere l’idolo di casa, saranno ancora le Red Bull a farla da padrone. Ci ha pensato Max Verstappen a mettere sale (e pepe) alla F1.
Fulmine a ciel sereno, Verstappen punta il dito contro la F1. I suoi fan restano attoniti
“Sono preoccupato per lo sport che mi è sempre piaciuto. Lo praticherò ancora, ma fino a un certo punto”. Le parole di SuperMax Verstappen in un’intervista fiume al De Telegraaf fanno il giro del mondo, scuotono il Circus e confermano che c’è qualcosa che non gira più come si deve nello show messo in atto da Liberty Media.
“Perché devi cambiare quando le cose stanno andando bene? Penso che una sessione di qualifiche tradizionale sia un ottimo formato. Non deve ruotare tutto intorno ai soldi”. Verstappen capopopolo di un sentimento di protesta che serpeggia sempre più nel Paddock. Il Mondiale allargato a 24 Gran Premi, quasi 200mila miglia di viaggi aerei, con annesse tutte le attività fuori dalla pista che derivano dal lavoro.
“Io perdo più di un mese all’anno per gli appuntamenti legati al marketing. A un certo punto non hai più voglia di fare tutto questo”. Il bi-campione del mondo, ormai a un passo dal terzo titolo di fila, pone il dubbio: “Dipende da quali sono le prospettive, ma sì, non mi vedo a lottare a metà dello schieramento per tre anni”.