È il momento di realizzazione il sogno nel cassetto di aprire una banca. Il primo passo è informarsi sulle modalità.
Ogni cittadino può intraprendere un’attività bancaria decidendo di partire da zero o affiliarsi con un istituto già esistente. Una banca può esercitare l’attività bancaria, prestare servizi di pagamento, emettere moneta elettronica, prestare servizi di investimento.
Se questo è il vostro mondo e vi sentite pronti per assumervi una grande responsabilità dovete approfondire meglio i passaggi che vi separano dalla realizzazione del sogno. Prima di inviare formalmente istanza di autorizzazione è consigliabile chiedere un incontro con la Banca d’Italia in modo tale da capire meglio la normativa e le fasi del procedimento autorizzativo.
La richiesta di un colloquio si dovrà inviare al Servizio Regolamentazione e Analisi Macroprudenziale, Divisione Costituzioni Banche e Altri Intermediari. Questa fase di passaggio non è obbligatoria ma se siete interessati ad aprire una banca crediamo sia opportuno non perdere questa occasione di approfondimento.
Aprire una banca, documentazione e iter
Per compiere l’impresa sarà necessario avere tutta la documentazione in regola. In caso di irregolarità nella compilazione della domanda, infatti, il procedimento autorizzativo non verrà avviato o se già intrapreso verrà sospeso. Per ridurre al minimo i tempi, dunque, meglio controllare più volte la documentazione prima di inviare l’istanza.
In questo modo la Banca d’Italia avrà modo di effettuare le dovute verifiche che verteranno
- sulla solidità dell’iniziativa,
- sulla trasparenza e adeguatezza dell’assetto proprietario,
- sulla configurazione del gruppo, la localizzazione delle componenti e l’adeguatezza del sistema di supervisione in caso di componenti estere.
Per quanto riguarda il capitale iniziale dovrà essere minimo di 10 milioni di euro volendo costituire una banca come Spa. Se previsioni e ammontare non dovessero essere equilibrate allora Banca d’Italia potrebbe richiedere più soldi.
Verrà valutato anche il possesso dei requisiti con riferimento ai partecipanti qualificati al capitale dell’intermediario ossia coloro con minimo il 10% delle azioni o dei diritti di voto. Di conseguenza Banca d’Italia verificherà l’onorabilità del socio, la sua reputazione e la competenza nonché la solidità finanziaria.
Oggetto di valutazione anche l’influenza degli azionisti, di altri soggetti, i legami di qualsiasi natura che potrebbero interferire negativamente la gestione dell’intermediario. E continuiamo con il programma di attività che dovrà essere sostenibile e rispettoso dei requisiti patrimoniali. Dovrà contenere bilanci previsionali e i prospetti sull’andamento dei fondi nei primi tre anni di attività.
Tra i documenti da presentare secondo quanto detto segnaliamo l’atto costitutivo e lo statuto, la mappa del gruppo di appartenenza, il programma di attività, le informazioni sulla provenienza dei fondi. Insomma i documenti sono tanti ma per realizzare un sogno non così troppi, non trovate?