Un inquietante programma di controllo della mente e di esperimenti su cavie umane sul quale la CIA farebbe volentieri calare il silenzio. Ecco alcune storie incredibili.
Cosa è successo veramente a diversi cittadini statunitensi e canadesi nel secondo dopoguerra fino ai primi anni Settanta? MK-Ultra: un nome che dice poco alla gran parte dell’opinione pubblica, ma che cela dietro di sé una delle pagine più oscure della CIA.
È il nome di un progetto di controllo mentale e di ricerca nel campo del lavaggio del cervello portato avanti nel periodo della cosiddetta Guerra Fredda, nel pieno del braccio di ferro col blocco comunista.
Fu allora, nel ventennio che copre gli anni che vanno dal 1953 al 1973, che la CIA (Central Intelligence Agency) condusse una serie di esperimenti illegali sul controllo mentale. Facevano parte del programma noto appunto col nome in codice di MK-Ultra. Gli agenti della CIA, guidata allora da Allen Welsh Dulles, sottoposero a vari test cittadini statunitensi e canadesi, del tutto all’insaputa delle vittime degli esperimenti.
Come ha raccontato la BBC, le tecniche usate dalla CIA si basavano sulla somministrazione di sostanze psicoattive in maniera da indurre la privazione sensoriale. E non è tutto: si praticavano anche elettroshock, torture psicologiche, suggestione ipnotica.
Si tratta di un progetto che poteva contare su un finanziamento di 300 mila dollari. E che doveva servire a studiare e manipolare le menti allo scopo di individuare le tecniche più efficaci per condizionare – o decondizionare – individui scelti appositamente, nemici o amici che fossero. Dunque veri e propri esperimenti su esseri umani, su “cavie” inconsapevoli.
Tra i più attivi protagonisti del programma MK-Ultra ci fu indubbiamente lo psicologo Donald Ewen Cameron, colui cioè che forgiò il concetto di “guida psichica”. I primi esperimenti di lavaggio del cervello condotti da Cameron nascevano dal tentativo di “cancellare” la menti dei malati colpiti da schizofrenia. Per poi provare a ricostruire totalmente la loro personalità.
Un caso in particolare, sempre legato al progetto MK-Ultra, ha scosso l’opinione pubblica per il sua eco mediatico. Parliamo della storia di Frank Olson, l’agente CIA che cadde al suolo, precipitando da una finestra del decimo piano, dopo l’assunzione di una dose del “siero della verità” (che successivamente si scoprirà essere LSD, riferisce il Guardian). Non si è mai chiarito se si sia trattato di un suicidio, di un incidente o di altro.
La tragica fine di Olson proietta, se possibile, una luce ancor più sinistra su una vicenda inquietante. La morte di Olson lascia intendere come gli stessi agenti della CIA fossero sostanzialmente in balia delle decisioni dei vertici del progetto MK-Ultra. Il programma fu cancellato ufficialmente soltanto nel 1973 dopo l’attivazione di una commissione del Senato incaricata di far luce su quei fatti. Non prima però che i documenti sulle sperimentazioni di quegli anni venissero distrutti, rendendo di fatto impossibile un’indagine approfondita.
Resta il fatto che i sopravvissuti a quegli esperimenti hanno sofferto poi per tutta la loro vita, dovendo convivere con una psiche devastata da disturbi mentali, ansie, depressioni di ogni genere.
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