Sappiamo veramente quando e come vanno presi gli integratori all’interno della nostra alimentazione oppure no? Vi aiutiamo noi a capire!
Cosa spinge a ricorrere ad un integratore anche quando non è necessario? La risposta sta nell’effetto che hanno sulla nostra mente. Un meccanismo psicologico che porta a propendere verso l’effetto desiderato.
Esiste una precisa relazione tra alimentazione e salute. Il nostro corpo è in grado di provvedere autonomamente a quanto necessario per un buon funzionamento. A condizione, però, che sia condotta una dieta sana ed equilibrata.
Integratori: quando e cosa fare
Diabete, obesità, tumori e malattie cardiovascolari, possono rappresentare un rischio molto ridotto con un’alimentazione preventiva. Un esempio è la dieta mediterranea, che garantisce il giusto apporto di nutrienti. Proteine, carboidrati e grassi, ma anche sali minerali e vitamine. In assenza di malattie o di condizioni particolari, il cibo fornisce tutti i nutrienti che servono. Non è necessario sperare nell’effetto placebo degli integratori!
Durante la nostra vita può accadere che la dieta da sola non sia sufficiente a garantire tutti i nutrienti. In questi casi, il supplemento con integratori, può essere un rimedio indispensabile. Alle donne, prima e nel corso del primo trimestre della gravidanza, viene integrata la dieta con acido folico. La vitamina B12 è consigliabile, invece, per i vegani, anche se in buono stato di salute. Le vitamine C e D sono calibrate, sotto consiglio medico, per preservare la salute delle ossa nel corso della terza età.
Quanto agli integratori per la prevenzione oncologica, le indicazioni mediche ne sconsigliano l’uso. L’estrema variabilità genetica interpersonale non rende possibile un’ indicazione univoca. Diversi sono i tipi di tumore, i trattamenti e le tipologie di antiossidanti. Le raccomandazioni mediche non possono essere valide per tutti.
Gli studi confermano l’effetto placebo
La conferma di quanto detto a proposito dell’effetto placebo, giunge da uno studio statunitense. L’esito è stato pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine. I ricercatori hanno raccolto le informazioni di un’indagine sulla salute del National Institute of Health (NIH) su oltre 21mila adulti.
I dati di assuntori e non di integratori confrontano la corrispondenza tra lo stato di salute segnalato e le reali condizioni cliniche. L’analisi condotta ha preso in considerazione stato fisico, dieta e bisogno percepito di ricorrere a integratori. Su un campione in presenza o meno di una o più malattie. Il risultato è stato sorprendente perché i più assidui consumatori di vitamine e minerali hanno segnalato uno stato di salute migliore rispetto al resto della popolazione.
Tuttavia, il beneficio riferito non era supportato da una reale differenza nell’incidenza e nel decorso delle malattie indagate. Anche se gli studi condotti non forniscono informazioni sulla tipologia di integratori assunti, qualche conclusione generale può essere tratta. Tra coloro che fanno abitualmente ricorso agli integratori tutti hanno un problema di salute da risolvere.
Se decidono di usare gli integratori è perché si aspettano un miglioramento. Questo, poco alla volta, è percepito. Sentirsi in salute comporta un approccio positivo alla quotidianità ma anche verso gli integratori. Il loro utilizzo negli anni è infatti cresciuto in maniera significativa, aumentando gli introiti delle aziende produttrici. L’uso non è necessario se non a fronte di una carenza documentata. Il beneficio non è clinicamente rilevabile. Di sicuro una dieta sana è di gran lunga migliore di qualsiasi integratore!