Un uomo italiano, Filippo Bernardini, ha ammesso di aver rubato oltre 1000 libri. Ecco perché lo avrebbe fatto.
Un uomo italiano ha rubato per anni manoscritti, oltre 1.000, per una ragione davvero particolare. Lui si chiama Filippo Bernardini e ha confessato di essere colpevole di aver sottratto una lunga serie di manoscritti, quando lavorava nel ruolo di coordinatore dei diritti alla Simon & Schuster di Londra.
Naturalmente, la casa editrice non è coinvolta in nessuno dei suddetti reati. L’uomo avrebbe finto di essere molteplici agenti ed editori attraverso una mail per farsi consegnare manoscritti dei romanzi e altre opere di vari autori. Come riporta Il Libraio, nelle carte del processo pubblicata da poco, si legge che Bernardini ha confessato di non aver mai fatto trapelare i manoscritti di cui si sarebbe impossessato, ma di volerli conservare per se stesso, prima che fossero distribuiti nelle librerie.
Nel verbale in cui ha rilasciato tutta una serie di confessioni, Bernardini ha raccontato di aver percepito una “connessione speciale e unica con l’autore, quasi come se fossi l’editore di quel libro”, mentre era intento a leggere i manoscritti.
Il piano per avere i manoscritti degli autori
Bernardini avrebbe ideato un piano per avere i manoscritti sopraccitati, e ha raccontato di aver visto che erano condivisi tra «editori, agenti e scout letterari o anche con individui al di fuori del settore». Osservando i suddetti scambi, si sarebbe a sua volta domandato come mai non potesse leggerli in anticipo.
Era l’agosto di sette anni fa ormai (2016), e fino al 2022, quando è finito in manette a New York, Bernardini ha assunto molteplici false identità del mondo dell’editoria mandando mail da account che non erano quelli reali. È lui stesso a raccontare nella dichiarazione, quanto aveva fatto:«Un giorno, ho creato un indirizzo email falso per qualcuno che conoscevo nel settore dell’editoria e ho inviato un’email a qualcun altro che conoscevo per chiedere un manoscritto prima della pubblicazione».
Ha poi rivelato di aver usato, mentre scriveva, lo stile e il linguaggio utilizzato dagli ex colleghi. Una volta riuscito nel suo intento, non si è più fermato, reiterando compulsivamente quel comportamento. Ha raccontato di essere stato consapevole di star commettendo dei grossi errori. Il suo legale, Jennifer Brown, ha raccontato che Bernardini, nel periodo dell’infanzia, ha vissuto molta solitudine, e avrebbe anche subito bullismo in una zona conservatrice del nostro Paese. La sua unica consolazione, secondo l’avvocato, sarebbero state le letture.