Un avviso urgente reso noto tramite i canali dell’FDA pone interrogativi sulla sicurezza dell’inchiostro dei tatuaggi.
Chi sta pensando di fare un tatuaggio potrebbe dover approfondire i rischi di infezione cui si può andare incontro: il messaggio dell’FDA, in questo senso, non è molto rassicurante. I tatuaggi vanno ancora molto di moda, anche tra i giovanissimi, e probabilmente tutti pensano che basti recarsi da un tatuatore certificato per scansare ogni rischio.
In realtà, prima di decidere quale tipo di disegno e su quale parte del corpo far realizzare l’opera d’arte è meglio capire cosa potrebbe succedere alla propria salute. Secondo l’FDA in ballo ci sono ampie possibilità di andare incontro a infezioni gravissime, a causa di inchiostri contaminati da determinati ceppi di batteri. Andiamo subito a scoprire di cosa si tratta.
Attenzione all’inchiostro dei tatuaggi, potrebbe scatenare infezioni molto gravi
Nel comunicato ufficiale emesso dalla Food and Drug Administration si trovano affermazioni inquietanti. L’agenzia ha riferito che sono già stati segnalati 18 richiami su inchiostri utilizzati dai tatuatori.
Questi inchiostri possono causare o hanno causato “ferite gravi” e numerose tipologie di infezioni; la causa è da ricercarsi nella contaminazione batterica di alcuni flaconi, anche se al momento dell’uso erano sigillati.
Le contaminazioni batteriche sono state individuate in specifici tipi di inchiostro, anche colorato, e l’agenzia ha divulgato nel sito ufficiale marche e lotti. L’avviso era rivolto ovviamente a chi intende fare un tatuaggio, ma anche ai rivenditori e ai professionisti che operano sulla pelle dei clienti.
L’allarme è scattato dopo che un professore di una nota clinica in Pennsylvania si è imbattuto in numerose infezioni gravi indotte dall’inchiostro del tatuaggio. Gli esperti spiegano che è proprio la pratica del tatuaggio che aumenta il rischio di infezione batterica.
Infatti se i batteri si trovano sulla superficie esterna della pelle si scontrano con le difese naturali dell’organismo. Queste difese, però, non si trovano nel derma, cioè negli strati sottostanti, dove gli aghi vanno a iniettare i liquidi neri o colorati per creare i disegni.
Tramite l’iniezione tra l’altro, gli agenti patogeni possono passare dalla parte tatuata al sangue e arrivare al sistema linfatico o altre parti del corpo. In questo contesto, sempre secondo l’FDA, le infezioni possono essere così gravi da causare infiammazioni cardiache (endocardite) e shock settici anche mortali.
Oltre ai casi più gravi e potenzialmente letali, sono davvero numerose le situazioni in cui i soggetti sono incorsi dopo un tatuaggio: eruzioni cutanee, vesciche e anche comparsa di granulomi, che poi in alcuni casi hanno provocato cicatrici permanenti.
Tra le infezioni che possono accadere con un tatuaggio, compare anche l’impetigine, che provoca a sua volta chiazze rosse, piaghe e vesciche e che è anche altamente contagiosa.
Dunque, anche se il tatuatore rispetta le norme igieniche, non sono escluse del tutto le possibilità di contaminazione batterica durante l’esecuzione del tatuaggio stesso, anche se fortunatamente rispetto al passato sono diminuiti i rischi di trasmissione di HIV e altre malattie.