Gli Stati del Golfo possono portare l’Intelligenza Artificiale a un livello superiore esercitando un’influenza più massiccia in tutto il mondo.
L’Intelligenza Artificiale può aiutare attori strategici del calibro di Arabia Saudita e Qatar a imporre equilibri inediti nel quadro dei rapporti economici e geopolitici internazionali. Questo è il duro avvertimento di Vincent Peters, esperto di tecnologie di IA ed ex collega di Elon Musk. A fare il bello e il cattivo tempo sarà il potere legato alla possibilità di dirottare finanziamenti in questa o quella direzione. Dobbiamo preoccuparci?
La liquidità non è un problema per i suddetti paesi. Secondo l’ultimo rapporto dell’International Data Corporation, quest’anno gli Stati del Golfo investiranno ben 3 miliardi di dollari in intelligenza artificiale. E l’ammontare salirà a 6,4 miliardi entro il 2026.
La creazione della prima smart city al mondo – The Line – in Arabia Saudita, descritta come “una cintura di 170 km di comunità future iper-connesse senza auto e strade, costruite intorno alla natura” è un’ulteriore prova di ciò che il futuro tecnologico potrebbe riservare nella regione. L’IA potrebbe anche non prendere il sopravvento, ma sarà sicuramente in grado di influenzare le decisioni che contano come mai prima d’ora.
Secondo Peters, “quello che accadrà è che chiunque sia in grado di sfruttare le nuove architetture cognitive sarà in grado di generare un’enorme quantità di denaro e quindi di mandare in tilt qualsiasi assetto tradizionale”. L’esperto rimane entusiasta del potenziale dell’IA e dei progressi compiuti dalla sua azienda Inheritance AI, anche se “la gente semplicemente non capisce di cosa stiamo parlando”.
Assieme agli investimenti, infatti, cresce anche la preoccupazione per l’abuso dell’IA negli Stati autoritari e, più in generale, per l’utilizzo “improprio” degli strumenti digitali, tale da mettere in pericolo i cittadini.
Ma è solo questione di tempo. “Penso che per l’adozione di massa delle tecnologie su cui abbiamo lavorato, si tratta di aspettare dai cinque ai quindici anni. Dopo di che tutti saranno in grado di utilizzare l’IA come strumento di vita quotidiana“, argomenta Peters.
I progressi dell’intelligenza artificiale stanno procedendo bene, ma a suo dire sarebbero necessari maggiori investimenti per mantenere gli Stati Uniti in una posizione di avanguardia. Nel frattempo gli strumenti di intelligenza artificiale stanno diventando il modo più semplice per creare ricchezza.
Prova ne sia il crescente numero di investitori che stanno sfruttando la potenza di calcolo di queste intelligenze per prendere decisioni di investimento più informate e, dunque, vincenti.
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