Malattie del sangue, i consigli che devi assolutamente considerare per evitarle

Le malattie del sangue sono tra le più terribili: ecco come comportarsi contro queste problematiche, spesso, anche molto gravi.

Leucemia. Mieloide. Anemia. Piastrinopenie. Emostasi. Trombosi. Tutte parole che, solo alla lettura fanno tanta, tantissima, paura. Ancor di più, esserne affetti. Le malattie del sangue, infatti, sono tra i mali più gravi, più invalidanti, più letali. Ecco qualche consiglio per fare la fondamentale prevenzione.

malattie del sangue
Malattie del sangue, i consigli che devi assolutamente considerare per evitarle-Ossinotizie.it

Ovviamente, come sempre facciamo quando parliamo di salute e benessere, vogliamo sottolineare che i nostri sono solo consigli, peraltro forniti sulla scorta delle ultime evidenze scientifiche, che in alcun modo hanno la pretesa di sostituirsi a esami medici e consulti con gli specialisti. Anzi, vi stiamo proprio esortando a fare questo, a fidarvi, come facciamo noi, della scienza, nostra alleata nella lotta alle malattie gravi come quelle del sangue.

E negli ultimi anni, fortunatamente, la scienza ha fatto passi da gigante nella lotta a questi mali. Anche se, purtroppo tante persone continuano ad ammalarsi e a morire. Ecco perché è fondamentale la prevenzione.

La prevenzione e la comprensione contro le malattie del sangue

I pazienti che godono di ottima salute dovrebbero sottoporsi a regolari analisi del sangue almeno una volta all’anno. Questa è l’unica arma perché, nonostante i progressi della scienza, non esiste al momento una strada per prevenire l’insorgenza di questo terribile male. Possiamo, però, rendere meno sofferente il percorso del malato.

Malattie del sangue, guida
Malattie del sangue: il percorso da seguire -Credit ANSA – Ossinotizie.it

Sicuramente, quando si convive con un tumore del sangue, ci sono delle cose che possiamo fare per far stare meglio chi assistiamo. Anche i piccoli gesti sono importanti. Così come la semplicità, anche nelle parole, o nel tono di voce. Essere pazienti: chi è affetto da leucemia o da un altro dei gravi mali che abbiamo enucleato, purtroppo vive una condizione di grande fragilità anche emotiva.

Occorre assisterli, di concerto con la scienza. Lo ribadiamo ancora: se c’è scienza, c’è speranza. Anche il medico che segue il malato, oltre al dato clinico e terapeutico, deve avere ottime doti di comunicatore e farlo con la maggiore empatia del mondo. I familiari, invece, devono far capire al malato che c’è collaborazione e che, attorno a lui o a lei, si è attivata una squadra, che sarà la sua rete di protezione.

Solo con questi passaggi, il malato potrà raggiungere l’obiettivo primario, ancor prima di una eventuale guarigione: quello di riappropriarsi della quotidianità. Questo perché malattie così gravi sono invalidanti e privano, oltre che di forze e benessere, il malato anche di abitudini e di passioni.

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