Di tanto in tanto, il Ministero della Salute ordina dei ritiri alimentari a causa di problemi che esporrebbero la salute dei consumatori a gravi rischi.
Oggi è il turno di un maxi richiamo su vari tipi di frutta secca. Scopriamo quali sono i lotti incriminati ma soprattutto qual è il rischio legato al loro consumo. Fibre, proteine, vitamine, magnesio, sembra che la frutta secca sia una parte impeccabile di una dieta sana!
Oggi vengono frullati per ottenere deliziosi burri spalmabili, si trovano nelle ricette dolci in sostituzione del cioccolato o semplicemente vengono sgranocchiati in piccole manciate in caso di fame. Se la classica frutta secca vince a mani basse la corsa ai migliori benefici, bisogna riconoscere che nel suo complesso è ottima in particolare per il cuore e nella lotta al colesterolo. Oggi però il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di alcuni lotti di frutta secca. La causa è legata ad un rischio chimico.
Maxi richiamo su vari tipi di frutta secca: ecco i lotti incriminati
Questa maggiore consapevolezza dell’importanza di introdurre all’interno della propria alimentazione la frutta secca ha fatto crescere, in maniera significativa, i consumi di questo prodotto. Per questo motivo, oggi è facile trovare al supermercato una bustina con della frutta secca mista o selezionata: semplice da consumare e pratica da portare con sé.
Il Ministero della Salute è disposto un maxi richiamo per una serie di prodotti tra cui: gallette di riso lampone di dmBio, Crema Plain Halawa di Halwani Bros e al Muesli croccante con cioccolato, uvetta e nocciole di Selex.
Sul sito salute.gov è stato disposto il richiamo di diversi lotti del Melange esotico e delle banane chips di Moinardi Nicola. Il rischio per la salute umana sarebbe di tipo chimico.
I lotti incriminati sono quelli prodotti nello stabilimento Mainardi Nicola SRL, con sede a Lendinaria (Roma). In particolare sul sito salute.gov sono indicati i numeri di Lotto di produzione e la data di scadenza. La lista è piuttosto lunga ma potete leggerla sul sito del Ministero.
Il motivo del ritiro è la presenza di un rischio chimico. In particolare è stato rilevato un valore elevato di chlorpyrifos, che supera i limiti imposti dalla legge. I consumatori che hanno acquistato uno o più prodotti provenienti dai suddetti lotti devono riconsegnarli al punto vendita e hanno la possibilità di ottenere un rimborso o il cambio articolo.