In questa bellissima isola le sorprese non finiscono mai. Ecco cosa devi assolutamente acquistare o provare almeno una volta.
La Sardegna è un’isola dalle mille sfaccettature. Paesaggi, spiagge, mare – e soprattutto un panorama gastronomico molto particolare – attirano da sempre i tanti viaggiatori in visita. Visitare la Sardegna significa entrare in un “microcosmo” che si distacca volutamente dal resto dell’Italia, con quell’orgoglio tipico degli isolani.
Le specialità culinarie sarde sono una meravigliosa scoperta per chiunque decida di addentrarsi in una cultura ricchissima e sfaccettata. Basti pensare ai malloreddus – i tipici gnocchetti sardi – oppure il porceddu – il maiale cucinato in un modo particolare – o ancora il pecorino sardo, il pane carasau, per non parlare della gustosa bottarga – ricavata dalle uova essiccate di pesce. Ma non è tutto: la Sardegna custodisce anche un altro segreto gastronomico.
Alla scoperta di qualcosa di più
C’è un aspetto molto importante a livello gastronomico che attira chiunque decida di fare un’esperienza culinaria e gastronomica. Conoscere la Sardegna – con le sue montagne, i suoi terreni e le sue produzioni locali – è indispensabile per comprenderne il carattere.
Quando si parla di Sardegna si parla anche di vini. Vi è una notevole differenza – all’interno dell’isola – tra territori, vitigni e comunità. La produzione dei vini è di altissima qualità. Basti pensare a etichette come il Vermentino, oppure i vini Nuragos, i Vernaccia Ossidative, i Granazza, e non mancano tanti altri vini bianchi, rosati e quelli dolci. Un panorama vinicolo davvero unico.
Il Cannonau – famoso vino sardo, non più considerato troppo alcolico e pesante come un tempo – si esprime attraverso le diverse zone di origine delle uve. Si parte dalla viticultura di montagna della Mamoiada fino a zone più storiche come Orgosolo, Ogliastra e la Gallura. Anche Mandrolisai – un territorio di grande tradizione vinicola – raccoglie almeno più di 20 produttori, con la produzione di vini di carattere, di alto rango e personalità. L’asticella a livello regionale si alza notevolmente con una notevole crescita della aziende vinicole. La Sardegna sta vivendo un momento davvero d’oro in termini di vini e vigneti.
La Sardegna da “bere”
Il Bovale è un vitigno che viene usato generalmente come uva da taglio soprattutto per conferire al vino un certo colore. I suoi sapori sono davvero una scoperta sorprendente per tutti gli amanti dei vini sardi. Ve ne segnaliamo in particolare cinque che vale la pena assolutamente assaggiare. Si parte al primo posto con il Bovale Thesys 2021, la zona dei vigneti è la Serdiana. Dagli aromi intensi di amarena, cassis, tabacco e ferro caldo, è un vino corposo ed energico – all’inizio dell’assaggio – e poi via via diventa fresco e fruttato verso la fine.
Al secondo posto c’è il Muristellu 2015, il Bovale Sardo, caratterizzato da note di frutti rossi e spezie. Un sorso fresco con un finale balsamico. È un vino di carattere e molto elegante. Il terzo posto è occupato da il Bovale Bagadiù 2021 i cui vigneti sono collocati nella parte montuosa della Sardegna – per l’esattezza il Gennargentu – un’area sarda molto affascinante ma anche difficile e ostile.
Il termine bagadiù in dialetto sardo significa scapolo, forse per indicarne la sua unicità. Il colore rosso rubino e gli aromi di frutti rossi, gli conferiscono una degustazione avvolgente e fresca.
Al quarto posto c’è il Bovale Parisi 2021 in cui si sposano sentori di erbe officinali e frutti rossi, con tocchi anche di sapidità. E infine il quinto posto vede il Bovale Su’diterra, un vino molto intenso, con sentori di mora, ciliegio e mirto, non mancano i cenni balsamici e i minerali marini. Un vino semplice, ma non banale. Intenso, fresco e travolgente, proprio come lo è la Sardegna.