Capita di parlare da soli, riflettere, fare addirittura veri e propri discorsi. C’è qualcosa di strano? La scienza ha indagato in merito e oggi offre una motivazione specifica.
Parlare da soli è comune a molti, c’è chi lo fa più spesso, chi raramente ma è una condizione che capita ed è così rilevante da essere addirittura oggetto di attenzione scientifica. Questo fenomeno infatti è proprio dovuto alla struttura del cervello.
Parlare da soli non è patologico, quindi se lo fate non siete malati e non avete alcun disturbo. Alcune persone lo fanno per memorizzare concetti, altri per “provare” ciò che hanno da dire, altri ancora invece come valvola di sfogo.
Parlare da soli: perché lo facciamo?
L’abitudine di parlare a voce alta o di ragionare non è un sintomo di squilibrio, a meno che non sia collegato ad altre cause ed altri problemi. Il soliloquio è semplicemente la dimostrazione di quello che abbiamo dentro che spinge per uscire fuori, un modo per dare forma ai propri pensieri. Questi viaggiano veloce, talvolta affollano la mente e diventano anche complessi da gestire.
Quando ciò avviene è fondamentale trovare una valvola di sfogo ed è per questo che chiacchieriamo. Che devo comprare al supermercato? Non devo dimenticare di pulire il cassetto, Come farò a fare quella cosa? Sono tutte cose che sentiamo di comunicare proprio al nostro io, le labbra si muovono e i pensieri prendono forma. L’articolazione delle parole quindi si attiva in automatico, a volte parliamo da soli e non ci rendiamo conto che lo stiamo dicendo ad alta voce e non in mente.
Cosa dicono gli studi
Gli studi sono stati condotti attraverso la risonanza magnetica che ha dimostrato come un cervello che è impegnato nel pensiero accende determinate aree che sono connesse direttamente ai muscoli. Quindi quando stiamo riflettendo con particolare concentrazione stiamo pensando attentamente e questo aziona il movimento. In particolare, quando siamo sottoposti a forte stress il meccanismo è ancora più vivido. Se in una condizione di normalità riflettiamo senza parlare perché volontariamente blocchiamo i muscoli, quando lo stress è elevato questo prende il sopravvento e non siamo in grado di frenare la parola.
Il cervello deve “liberarsi” e lo fa attraverso la parola, il fiume esonda ed esce proprio attraverso il pensiero che prende forma. I bambini sviluppano già dai 2 anni il dialogo interiore ed è per questo che spesso parlano ad alta voce. Se l’adulto frena questa esigenza, il bambino non lo fa perché non crede ci sia nulla di sbagliato. Giocano e parlano ad alta voce, riflettono e comunicano con le parole in solitudine e lasciano defluire ogni pensiero, mentre da adulti questo meccanismo si interrompe, di fatto portando solo ad un inutile accumulo di stress.
Quindi, complessivamente, non c’è nulla di male nel parlare da soli ed è invece un ottimo aiuto per far defluire lo stress ed eliminare l’ansia.