E’ una prassi consolidata in Italia quella di entrare in casa indossando le scarpe. Un’abitudine molto comune ma che può comportare anche qualche rischio per l’igiene e la salubrità dell’ambiente in cui passiamo gran parte del nostro tempo
Esistono Paesi nel Mondo nei quali togliersi le scarpe e lasciarle fuori casa per non contaminare l’ambiente domestico è un rituale ormai consolidato nel tempo. E’ questo il caso, ad esempio, del Medio Oriente o del Giappone, luoghi nei quali le calzature, dopo essere state utilizzate altrove, restano rigorosamente sullo zerbino o in altri spazi esterni per una questione igienica importante.
E’ proprio così. Spesso ignoriamo, infatti, per abitudine o pigrizia che le nostre scarpe possono trasportare all’interno delle abitazioni una notevole quantità di germi e altri agenti patogeni, i quali, senza che ce ne accorgiamo ovviamente, restano attaccati e proliferano sulle calzature specie dopo che le abbiamo utilizzate in posti potenzialmente contaminati come strade, luoghi affollati, mezzi e bagni pubblici e altri spazi in cui sono presenti sporcizia e altre sostanze da evitare.
Mentre camminiamo o svolgiamo altre attività, non notiamo che sotto la suola delle scarpe può incastrarsi di tutto: terra, polvere, microplastiche, feci di animali, sostanze chimiche come pesticidi e metalli pesanti derivanti dagli scarichi dei veicoli e altri agenti patogeni non certo salubri per gli ambienti con cui vengono inevitabilmente a contatto.
Tra i batteri più pericolosi che si possono ritrovare sotto le scarpe spicca l’Escherichia Coli. Quest’ultimo tramite le calzature può trasferirsi su superfici di contatto come pavimenti e tappeti, le quali, se non trattate adeguatamente, possono diventare anch’esse veicolo di diffusione.
Sebbene non rappresentino un rischio immediato per il nostro organismo, alcuni ceppi di Escherichia Coli, se riescono a infettarci possono provocare la comparsa di diarrea, infezioni alle vie urinarie e irritazioni. Un pericolo, quest’ultimo, soprattutto per i bambini che, in casa, tendono a giocare a terra e quindi a contatto con superfici contaminate dalle scarpe.
A confermare la cospicua presenza di E.Coli sulle nostre scarpe è stato uno studio condotto dall’Università dell’Arizona che ha evidenziato come, in due settimane di attività all’esterno, fossero presenti sulla suola delle calzature analizzate oltre 400mila batteri, il 30% circa dei quali apparteneva proprio al ceppo dell’Escherichia.
Oltre a non importare in casa materiale potenzialmente pericoloso per gli occupanti, senza scarpe, tra le mura domestiche, potremo avere anche benefici per la postura e non solo. E’ risaputo, infatti, che camminare a piedi nudi o con calzature da interni può rilassare la muscolatura dei piedi, favorire la traspirazione della pelle e migliorare la circolazione del sangue.
Poi, è inevitabile, con scarpe sporche .. sporchiamo pavimenti e altri oggetti con cui si viene a contatto con conseguente dispendio di energie per la loro pulizia e disinfezione. Energie che, con un gesto semplice e immediato, potremmo risparmiarci e destinare altrove.
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