La sensazione di prevedere le cose non ha nulla a che vedere con il paranormale, ma con il ”sesto senso”. Cosa dice la scienza?
Almeno una volta nella vita è capitato a tutti di riuscire a prevedere eventi che poi sono realmente successi. A volte si presentano in sogno, in altri casi attraverso dei flash. Può succedere anche di avere soltanto una sensazione positiva o negativa, come se anticipassimo gli eventi.
Questo accade in relazione alla frequentazione di una persona o di una situazione e spesso, in base a questa percezione, evitiamo di affrontare qualcosa o qualcuno. Questa sensazione si chiama “sesto senso” e non è niente di paranormale, ma è un senso in più dei 5 sensi che quasi tutti gli umani possiedono. Ma esiste davvero? Secondo la scienza sì e ha effettuato alcuni studi al riguardo.
Cosa è il sesto senso e cosa si è scoperto
La rivista Focus ha affrontato questo argomento e ha pubblicato un articolo il 15 maggio scorso riguardo a cosa accade nella nostra testa quando abbiamo attivato il “sesto senso”. Questa sensazione è una sorta di cinestesia, ovvero la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio.
Grazie a questa capacità, riusciamo a muoverci e ad interagire con l’ambiente circostante in modo preciso e coordinato, anche senza l’ausilio della vista o degli altri sensi. Il sistema propriocettivo è un insieme complesso di recettori che si trovano disseminati nel corpo e che permettono di raccogliere informazioni sulla posizione e i movimenti del nostro corpo, anche quando non vediamo o non sentiamo.
Tra questi, il sistema vestibolare, localizzato nell’orecchio interno, svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio e nella percezione dello spazio. Attraverso i tre canalicoli semicircolari e gli otoliti, questo sistema ci consente di conoscere la direzione del nostro movimento, il senso di rotazione e le variazioni di accelerazione, contribuendo a controllare la postura e a prevenire il rischio di cadute o lesioni.
Il nostro sesto senso, la propriocezione, non è consapevole perché il cervello filtra gli stimoli sensoriali per consentirci di concentrarci su altri compiti più complessi. Tuttavia, come per gli altri sensi, può funzionare in modo non ottimale in alcune circostanze, come durante la terapia chemioterapica, la crescita rapida dell’organismo o in seguito a traumi muscolari o ai legamenti. La fisioterapia riabilitativa offre esercizi specifici per recuperare la propriocezione, come l’uso di cuscinetti oscillanti per favorire la stabilità.
L’enterocezione è un altro senso importante che ci permette di percepire le condizioni del nostro organismo dall’interno, fornendoci segnali come la fame, la sete, il dolore e il bisogno di andare in bagno. Questo senso lavora in sinergia con la propriocezione e ci fornisce informazioni anche sul ritmo del respiro e del battito cardiaco. Senza di esso, la nostra esperienza del corpo sarebbe molto limitata.