Inferno e paradiso sono due concept che s’intrecciano e s’intersecano nella carriera di Cristiano Ronaldo, made in Arabia Saudita.
Ci ha messo un po’ a carburare (era già accaduto in Italia, Spagna e Inghilterra) poi CR7 si è messo a correre come al suo solito nella sua esperienza all’Al-Nassr.
La media fra le partite disputate e i gol messi a segno è praticamente la stessa che ha avuto il fuoriclasse portoghese nelle sue esperienze passate in Premier (con il Manchester United), in Liga (con il Real Madrid dove è diventato il recordman di gol nella storia decana della Casa Blanca), in Serie A nel suo triennio alla Juventus, senza contare tutti i primati messi a segno con la sua nazionale.
Il portoghese attualmente in dieci partite con l’Al-Nassr ha realizzato undici gol, fornito due assist, colpisce il dato statistico dei 36 tiri in porta, praticamente ogni quasi quattro tiri segna, viaggiando alla media (sua solita) di più di gol a partita. Numeri clamorosi se non si trattasse di Cristiano Ronaldo. L’esperienza in terra saudita gli ha permesso di ritrovarsi dopo il flop mondiale con tanto di messa in discussione della sua storica leadership. Ma con l’arrivo di Roberto Martinez sulla panchina della nazionale lusitana, è arrivata nuova linfa: due partite, quattro gol col Portogallo nelle Qualificazioni a Euro 2024.
Tutto e il suo esatto contrario
Cristiano Ronaldo con 198 partite in nazionale ha superato il kuwaitiano Bader Al-Mutawa, divenendo il giocatore con più caps nella storia del calcio. Eppure il suo paradiso con tanto palloni dentro la rete di una porta va di pari passo con l’inferno del suo carattere.
In Arabia Saudita aveva già risposto ai cori pro Messi con gestacci non proprio appartenenti alla categoria del fair play. Tante partite a nervi scoperti, video divenuti virali con lui che prende a calci bottigliette. Ora gli aspetti negativi del suo carattere un po’ così tornano di moda.
Nell’ultimo turno di campionato, l’Al-Nassr di Rudi Garcia pareggia 0-0 in trasferta contro l’Al Feiha e vede scappare la capolista Al Ittihad (ok 2-1 sul campo dell’Al Wahda) a +3. Ma al di là del risultato, i feedback che fuoriescono dal mondo arabo e arrivano in Italia ma anche a livello globale, regalano la parte peggiore di CR7. Un CR7 nervoso, inconcludente, a tratti irascibile: se l’è presi con la melina degli avversari, urlando più volte: “Non vuoi giocare, non vuoi giocare!“, a fine partita litiga praticamente con tutti e se ne va. Il solito Cristiano Ronaldo, uno dei migliori giocatori della storia del calcio. E il suo esatto contrario.