Il senso di colpa dopo un’abbuffata pervade quasi tutti, ma l’esperta spiega come superarlo attraverso semplici mosse.
In molti, dopo aver ceduto a qualche peccato di gola di troppo si trovano di fronte al brutta sensazione dei sensi di colpa alimentari. Il senso di colpa che scatta dopo qualche sgarro di troppo è tipico di molte persone, soprattutto di sesso femminile e, molto spesso, se diventa un sentimento troppo importante deve essere affrontato attraverso professionisti del settore.
Come spiega al meglio la Dott.ssa Avena, Psicologa, dopo aver mangiato una fetta di torta ipercalorica o essersi concessi un pranzo al fast-food, in molti si sentono insoddisfatti di loro stessi. È facile, infatti, cadere nell’errore di etichettare un atteggiamento nei confronti del cibo che sia sbagliato o giusto. È importante, come spiega l’esperta capire che non esiste alcun cibo da definire cattivo né tantomeno buono.
Le emozioni che si scatenano dopo aver mangiato quello che non si avrebbe voluto sono principalmente vergogna, tristezza, paura e senso di fallimento. Le sensazioni che si scatenano dopo un pasto o una merenda troppo abbondante possono essere ambivalenti: o ci si infligge una punizione decidendo di seguire giorni o settimane di dieta molto restrittiva o, dopo aver esagerato a tavola ed aver provato il sentimento di frustrazione, non si fa altro che cercare ancora cibo che, solo per qualche momento conferisce un senso di benessere. Il meccanismo che scatta è quello di decidere di continuare a mangiare dopo aver già buttato al vento tutto i sacrifici fatti fino a quel momento.
Come comportarsi per evitare di sentire il senso di colpa
Esistono, però dei semplici passi da seguire che possono allontanare il senso di colpa alimentare. La prima regola, forse la più importante, è quella di no etichettare mai né il cibo né se stessi. Il cibo è cibo e niente più: esiste quello che molti definiscono sano e quello che è detto proibito, ma, per affrontare in maniera giusta la problematica sarebbe sufficiente parlare di cibo etichettando solo dalla lista degli ingredienti. Ogni singolo individuo non è certamente quello che mangia e uno sgarro non può etichettare il fallimento di una persona.
Un altro metodo per allontanare i sensi di colpa è quello di concedersi la possibilità di cambiare gli atteggiamenti anche dopo un cosiddetto “errore“. Dopo una abbuffata la prima cosa da fare è certamente concedersi il perdono e sentirsi più sereni per trovare la consapevolezza ed affrontare le prossime situazioni con un atteggiamento più responsabile. È possibile avvalersi dell’aiuto anche di un diario nel quale appuntare i propri comportamenti alimentari andando ad evidenziare quelli che si considerano meno giusti che, ovviamente, devono essere ridotti.
Il terzo ed ultimo atteggiamento da tenere per evitare di cadere nell’ansia e nella tristezza da senso di colpa e quello di imparare ad esprimere le proprie emozioni. Se si è felici è necessario ridere così come quando si è tristi lasciarsi andare ad un pianto consolatorio. Di fronte ad un momento di rabbia si può anche urlare e, in ultimo, ma non per importanza, se hai fame concediti di mangiare senza troppi problemi.
L’importante è capire che il cibo non è la soluzione e cercare di canalizzare al meglio le proprie emozioni per evitare di sfogarle in una via d’uscita che alla lunga si rivela errata. Con queste semplici regole certamente riuscirai a sentirti più sereno ed affrontare i pasti in maniera più consapevole e, quasi certamente, inizierai a mangiare in maniera più salutare riducendo, al minimo le trasgressioni culinarie.