Le problematiche legate all’ambiente e alla crisi climatica generano un nuovo tipo di ansia collettiva, l’eco-ansia. Quali sono i sintomi tipici?
Soffrire di ansia è più comune di quanto si immagini. L’ansia prevede infatti una serie di sintomi spesso poco riconoscibili, ma che sono molto frequenti. Sempre più persone ne soffrono soprattutto dopo la pandemia. Ma avete mai sentito parlare di eco-ansia?
La crisi climatica e i disastri ambientali che da anni ormai si stanno verificando generano non poca preoccupazione in tutti coloro che sono coscienti della gravità delle problematiche ambientali che stanno coinvolgendo il pianeta. Si parla di eco-ansia quando gli individui provano un importante senso di impotenza rispetto alla complessità della situazione.
É sempre più comune infatti che le persone siano sopraffatte da un senso di angoscia, se non disperazione rispetto alla minaccia concreta che la crisi ambientale rappresenta per la sopravvivenza della specie umana e del pianeta. Come si manifesta l’eco-ansia? Capita di solito a seguito di letture scientifiche che divulgano informazioni in merito alla crisi, immagini di catastrofi, osservando direttamente le conseguenze delle deforestazioni e dei cambiamenti climatici.
Il sintomo tipico è un profondo senso di disperazione e arrendevolezza rispetto alla situazione ambientale. A queste due dimensioni si aggiunge un profondo senso di colpa ritenendosi tra i responsabili in prima persona della crisi.L’eco-ansia però non va confusa con l’ansia in generale. Infatti nel primo caso si tratta di un fenomeno collettivo che ha un impatto sulla vita dei singoli individui, nel secondo caso invece si parla di problematiche individuale che scatenano crisi di ansia.
Ci sono alcuni sintomi comuni che contraddistinguono questa condizione e si riassumono nella parola solastalgia, una parola che riassume l’angoscia emotiva o esistenziale causata dai problemi di quegli spazi che l’individuo configura come casa.A volte, in balia di questa condizione si può andare incontro anche a difficoltà importanti nei rapporti. Si può entrare in crisi e non riuscire a gestire la dinamica relazionale con parenti, amici e partner che non hanno sviluppato la stessa sensibilità rispetto alla questione ambientale.
Se da un lato l’eco-ansia rappresenta un problema per il nostro equilibrio psichico, dall’altro potrebbe essere il motore per alcune azioni individuali e collettive che determinano un cambiamento sul circostante.
L’eco-ansia infatti può paralizzare, avvilire e deprimere. Ma nel momento in cui la problematica si affronta e si riemerge dalla crisi, magari anche tramite dei percorsi, che siano terapeutici ma anche collettivi attraverso associazioni, si può passare da una dimensione passiva ad una dimensione attiva, attraversando la problematica e trasformandola in uno slancio positivo e risolutivo.
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