Soffrite di sonnolenza pomeridiana? Un nuovo studio ha evidenziato che potrebbe essere a causa della vostra genetica.
Ci sono persone super attive e altre che, nel corso della giornata, accusano sonnolenza. Siamo soliti dare la colpa al caldo o a ciò che abbiamo mangiato ma un nuovo studio scientifico ci dice che la verità è un’altra.
Accusare sonnolenza post prandiale dopo aver consumato un pranzo a base di parmigiana di melanzane, è piuttosto comune e non c’è nulla di strano. Infatti l’organismo deve impiegare tutte le sue energie per farci digerire il pasto abbondante e, dunque, è normale avere sonno.
Per questo, se nel pomeriggio dobbiamo lavorare o abbiamo impegni, non è il caso di consumare un pranzo molto ricco di condimenti o particolarmente abbondante. Tuttavia ci sono persone che durante le ore pomeridiane accusano sempre una certa sonnolenza anche se hanno mangiato poco o addirittura anche se hanno saltato il pranzo. Colpa del caldo? Anche ma non solo. Una nuova ricerca scientifica ha evidenziato il ruolo della genetica.
Sonnolenza pomeridiana: ecco la vera causa
Ci sono persone che hanno quasi sempre sonno durante il pomeriggio pur avendo mangiato poco o niente. Questo fenomeno viene spesso associato al caldo ma non è questa la ragione della sonnolenza. La spiegazione scientifica è un’altra.
La scorsa estate uno studio della Northwestern University aveva dimostrato che, quando le temperature superano i 25 gradi, il nostro metabolismo cerebrale ci fa avvertire sonnolenza. Va da sé che con estati a 38 gradi sia del tutto normale avere sonno, specialmente durante le ore del pomeriggio che sono proprio le più calde e afose. Ma una nuova ricerca condotta dalle Università di Montevideo e di Londra ha, invece, fatto emergere tutt’altro.
Secondo questo nuovo studio ci sarebbe una predisposizione genetica dietro la sonnolenza diurna. Non solo: chi soffre di sonnolenza avrebbe un cervello più sviluppato e meno possibilità di essere colpito da Alzheimer. Sono stati esaminati 500mila soggetti di ambo i sessi e di età compresa tra i 40 e i 69 anni. È emerso che coloro che fanno un riposino durante il giorno guadagnano tra i 2,5 e i 6,5 anni in termini di vecchiaia cerebrale: in pratica il loro cervello resta giovane più a lungo.
Lo studio ha anche portato alla luce un altro fattore interessante: chi soffre di sonnolenza diurna ha un cervello più sviluppato e circa 15 grammi di materia grigia in più. Queste persone hanno una predisposizione genetica tale che tende a proteggerli da malattie neurodegenerative e da patologie associate alla mancanza di sonno.
Pertanto la prossima volta che vi verrà sonno durante il pomeriggio mentre siete a lavoro, non sentitevi in colpa: dipende dalla vostra genetica. Non solo: se potete concedetevi pure un riposino perché mentre dormite il vostro cervello si rigenera.