Uno storico addio sta per colpire la penisola italiana. Dopo anni in cui ci hanno fatto compagnia e ci hanno tenuto uniti lasceranno il Paese.
In Italia sono tanti gli oggetti che hanno fatto la storia, specie per quanto riguarda la tecnologia. Adesso uno di questi è pronto a dirci addio. Andiamo a vedere chi abbandona l’Italia dopo più di mezzo secolo in strada e che cosa succederà.
Sono diversi i simboli e le icone della tecnologia in Italia e sono in grado di riflettere anche il ruolo del paese nell’industria tecnologica e nel settore dell’innovazione. In tal senso l’Italia da sempre è stato un paese innovatore a partire da un grande come Leonardo Da Vinci, il primo che è riuscito ad unire arte, scienza e tecnologia. Ma l’Italia è anche il paese di tantissime start-up innovative che si occupano di intelligenza artificiale, biotecnologia, tecnologia verde e molto altro.
Come tutti sappiamo però la tecnologia è in continua evoluzione, va sempre in avanti e quello che potrebbe sembrarci un’innovazione il giorno prima, potrebbe già essere storia dopo un anno. In queste ore sta facendo scalpore a notizia dell’addio a quello che per molti anni è stato un simbolo del paese. Infatti l’Italia si prepara a dire addio alle cabine telefoniche, che per anni sono apparse anche nei grandi film del Belpaese. Ben presto la maggior parte di queste verrà dismessa, scopriamo tutti i dettagli a riguardo.
In Italia è pronta a chiudersi definitivamente l’era delle cabine telefoniche. Queste infatti verranno dismesse ed a confermare la notizia ci ha pensato la Tim durante la presentazione di quelli che sono stati i risultati nel primo semestre. L’amministratore delegato ha confermato con largo anticipo lo smantellamento delle cabine telefoniche grazie al nulla osta dato dall’AGCOM.
Ad oggi in Italia le cabine telefoniche sparse per il paese sono ben 15mila, ma ben presto le postazioni potrebbero diventare rifiuti speciali e le autorità potrebbero recuperare i materiali di fabbricazione. Nonostante la dismissione, le cabine telefoniche continueranno a sopravvivere in ospedali, carceri e caserme, come ha confermato la stessa Tim. Il ruolo centrale in tutto ciò però ce l’ha l’AGCOM.
Le cabine telefoniche salve dal provvedimento saranno ben 1.800 e resteranno in vita solo in quegli ospedali da almeno 10 posti letto, nelle caserme con almeno 50 occupanti e dove non c’è la copertura della rete mobile come magari nei rifugi in montagna. Adesso quindi non resta che ricordare queste cabine telefoniche pubbliche con nostalgia, visto che si è chiusa ufficialmente un’epoca, con l’Italia che continua nel suo processo di digitalizzazione come richiesto anche dall’Unione Europea.
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