Scopriamo come controllare le attività e le chat dei figli su WhatsApp senza violare la loro privacy. E’ utile ed importante saperlo.
Molti genitori si chiedono se controllare lo smartphone e le chat dei figli sia consentito o meno dalla Legge. WhatsApp è l’app di messaggistica più utilizzata da grandi e piccini. Consente non solo di chattare con altri utenti ma anche di inviare video e foto.
In realtà le funzionalità dell’applicazione sono numerose e ad ogni aggiornamento crescono sempre di più. Si possono creare avatar, ascoltare i vocali a velocità doppia, entrare a far parte di Community, inviare sondaggi. Ma il nostro interesse verso WhatsApp si ferma oggi alle relazioni che i più piccoli possono intrattenere sull’app in modo alquanto semplice.
Controllare WhatsApp dei figli è legale?
Sono sempre meno le famiglie che attendono il raggiungimento di una determinata età dei loro figli per darli loro in mano uno smartphone. Bambini e bambine di sette anni che hanno un account su Instagram, TiKToK e social vari. Naturalmente non può mancare WhatsApp per messaggiare con gli amici. Socializzare non è affatto sbagliato – anche se sarebbe meglio un incontro all’aria aperta faccia a faccia – ma i pericoli dietro una chat sono ben noti.
I genitori possono voler controllare la natura delle conversazioni dei figli con amici o conoscenti. Capire se usano un linguaggio non consono alla loro età, se sono vittime di bullismo o se sono loro stessi dei bulletti. Per farlo devono leggere chat e contenuti su WhatsApp. Si rischia di incorrere in una violazione della Legge sulla Privacy?
L’articolo 2084 del Codice Civile afferma che i genitori o tutori devono essere considerati responsabili di un fatto illecito commesso da figli minori non emancipati o da persone oggetto di tutela conviventi. In più, nel 2006 la Cassazione ha convenuto che i minorenni devono essere sottoposti ad una tutela in rete. E non finisce qui. Nel 2020 il Tribunale di Parma ha chiarito come sia un obbligo per i genitori controllare i figli minorenni quando utilizzano Internet e applicazioni varie come WhatsApp.
Significa, dunque, che i genitori sono responsabili di comportamenti e illeciti dei figli minori e che hanno piena facoltà di monitorare l’operato di questi in ogni ambito. Ricordiamo, poi, che c’è una Legge Europea che vieta l’utilizzo delle app di messaggistica sotto i 16 anni.
Avendo il device ad un’età inferiore è opportuno e pienamente legittimo che i genitori controllino contenuti e chat dei figli per tutelarli da eventuali pericoli o per prevenire comportamenti discutibili o pericolosi. Possono anche sequestrare il dispositivo in ogni momento. Sciolto ogni dubbio su una possibile ma inesistente violazione della privacy sarebbe il caso che tutti i genitori facessero più attenzione all’uso che i figli fanno di Internet, dei social e di WhatsApp.